La sfida di Gaia alla società dell’estrazione
23 e 24 settembre 2021, Università di Ferrara
Referente: Alfredo Alietti, alfredo.alietti@unife.it
Comitato scientifico locale: Alfredo Alietti, Romeo Farinella, Massimiliano Mazzanti, Dario Padovan, Paola Spinozzi
Svolgimento in presenza e in remoto
La pandemia Covid-19 e le altre sviluppatesi negli ultimi anni sembrano confermare quanto alcuni studiosi/e stanno sostenendo a proposito di Gaia, ossia di forze e processi di portata planetaria, quale “agente” che è sempre più difficile ignorare. Si tratta di un agente sempre presente nelle vicende umane, ma che lo sviluppo tecnico e la disponibilità di energia hanno relegato sullo sfondo.
La stessa narrativa dell’Antropocene si è sviluppata sul filo dell’ambiguità: da una parte riconoscimento dell’importanza dei processi ecologici planetari, dall’altra rivendicazione di un’agency umana commisurata a tali processi e capace di assumersene la “gestione” (stewardship).
Il “ritorno” di Gaia sfida sia l’asserita parità tra forze geologiche e forze umane sia la prospettiva di trattare le problematiche “geologiche” a livello indifferenziato di specie. Come molti hanno sostenuto, zoonosi e altre minacce impattano in modo profondamente differenziato le diverse collettività umane, accentuando ingiustizie e disuguaglianze, le quali a loro volta impattano sulle possibili risposte.
Il convegno intende approfondire, teoricamente ed empiricamente, le caratteristiche della sfida che Gaia sta portando alla società iperindustriale e ipercapitalista; sfida che è effetto di una sempre più forsennata corsa all’estrazione e valorizzazione delle capacità naturali e umane a livello planetario, trascurando l’esigenza di un riequilibrio distributivo e il riciclo delle molte risorse già disponibili.
Centrale sarà interrogarsi dunque sulle responsabilità differenziate entro e tra le collettività distribuite sul pianeta, la sensatezza di un appello indiscriminato all’escatologia scientifica e a una ripresa e intensificazione del business-as-usual dell’economia globalizzata, i limiti già evidenti della “nuova” narrativa del Green Deal, le opportunità e i rischi posti dalla normalizzazione dell’emergenza (sanitaria ed economica) e dalla indistinzione tra umano e non umano, naturale e tecnico, indotta dalle dinamiche estrattive e indicata dalle zoonosi ma anche da altri fenomeni, come la crescita prorompente dell’economia dei servizi ecosistemici.
Sarà interessante portare al convegno riflessioni e ricerche sulla ricezione di questi elementi critici presso gruppi e istituzioni e se tali criticità siano state occasione di controproposte, mobilitazioni sociali e attivazione di servizi ambientali su criteri alternativi. Ad esempio, ci si può chiedere se
associazioni storiche, istituzioni pubbliche, nuovi movimenti si stiano organizzando per fronteggiare minacce ambientali-sanitarie, effetti cumulativi degli inquinanti, riduzione della biodiversità finanche nelle aree protette, ritardi conclamati della transizione energetica, scarsità e insicurezza idrica, illusioni derivanti dall’elettrificazione della mobilità.
Sono benvenuti abstract di riflessione teorica, di rassegna e di ricerca sul campo (max 1000 caratteri) da inviare entro il 20 maggio 2021 a alfredo.alietti@unife.it. e dario.padovan@unito.it.
Entro il 20 giugno 2021 verrà comunicata l’accettazione dell’abstract.
Sarà premura del comitato scientifico locale e del comitato organizzatore, una volta conclusasi la fase di selezione degli abstract, fornire tutte le informazioni relative al convegno.
Per la partecipazione al convegno è previsto il pagamento di una quota:
– 50 euro per gli/le strutturati/e (professori ordinari, associati, RDTb)
– 20 euro per i/le non strutturati/e (dottorandi, borsisti ecc.)
Il convegno è organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici, il Dottorato di ricerca internazionale in Sostenibilità ambientale e Benessere, il Dipartimento di Architettura, il Dipartimento di Economia e Management e il Laboratorio di Studi Urbani.